venerdì 29 agosto 2014

Spiedini di fiori di zucca ripieni di patate e feta: tempo che scorre, emozioni che scaldano, ricordi che segnano

La scelta di questo piatto, da proporre oggi, non è casuale. Questo piatto è speciale. La preparazione di questo piatto, lo è stata. E, speciale, è questo giorno, questo venerdì 29 agosto.
Sarebbe stato il 38mo anniversario di matrimonio dei miei genitori. Mi è sempre piaciuto festeggiare insieme a loro e questa ricorrenza è sempre stata motivo di semplici e grandi condivisioni. Da oggi questo giorno rappresenta qualcosa di più: laddove il destino toglie, noi uniamo. Papà non c'è più, ma oggi, da.... oggi, lui sarà libero sulle sue montagne, nel suo paese di origine, quello per cui ha sempre avuto un amore incontenibile. Siamo tutti insieme, oggi, proprio su quel lago a cui appartengono tanti ricordi.
Questo piatto è stato pensato e preparato insieme a mamma. Quattro mani e la gioia di condividere piccoli momenti e semplici piaceri. I fiori di zucca mi legano, in qualche modo, a momenti vissuti con loro: appena la scorsa estate, nella passeggiata mattutina intorno al lago, proprio lo stesso lago che ci vede oggi ancora insieme, arrivavamo davanti all'orto di mio zio e, attratta da quelle macchie arancioni, mettevo in moto papà affinché cogliesse tutto quello che si potesse cogliere (zio avvisato!!!! "Ti rubo un po' di fiori.... tanto tu non li mangi... vero???" ^_^). E lui coglieva.
In questi fiori ci sono le sue patate, le splendide patate rosse di cui sarebbe andato fiero. E l'idea di presentarle su uno spiedino ha dapprima reso scettica mamma, poi l'ha conquistata.
Vi lascio questi colori, dentro cui ci sono infinite emozioni. E vi lascio la libertà di assaggiare qualcosa di veramente intenso, delicato e travolgente.

Ingredienti

200 g di fiori di zucca
80 g di feta light
2 patate rosse
1 zucchina
4 foglie di salvia
olio evo
sale

Lavate le patate e mettetele a bollire, con la buccia, in acqua salata. Quando saranno morbide pelatele e schiacciatele. Lavate le foglie di salvia e tagliuzzatele sulle patate. Mescolate tutto e lasciate raffreddare, in modo che insaporiscano.
Togliete dai fiori il fondo e il pistillo. Lavateli delicatamente e tenetene 15 da parte, facendoli asciugare su un canovaccio pulito. Gli altri tagliateli a listarelle e teneteli da parte. Scaldate un cucchiaio di olio in una padella. Lavate e mondate le zucchine, quindi tagliatele a julienne, aiutandovi con una mandolina. Versate in padella e fate saltare a fiamma viva per un paio di minuti, aggiungendo un pizzico di sale. Unite anche i fiori di zucca tagliati a listarelle, abbassate la fiamma e cuocete fino a quando saranno morbidi e avranno consumato la loro acqua di vegetazione. A questo punto spegnete il fuoco e unite tutto alle patate schiacciate.
Aggiungete anche la feta sbriciolata e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Sistemate, i fiori tenuti da parte, su un piano. Versate sopra ciascuno di essi un po' di farcia. Chiudeteli a fagottino e infilzatene 3 per ogni spiedo.
Portate il forno alla temperatura di 200°. Sistemate gli spiedini su una teglia coperta da carta forno, vaporizzate sipra dell'olio evo e infornate.
Cuocete per circa 15 minuti, controllando che non scuriscano troppo: il fiore tende a bruciacchiare facilmente. Eventualmente girate la teglia per rendere uniforme la cottura.
Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli appena intiepidire.
Trasferiteli su un piatto da portata tiepido, che mantenga la temperatura degli spiedini, e servite.

Apprezzatene l'avvolgenza e lasciatevi conquistare dalla delicatezza. Non servirà aggiungere altro, sono un'esperienza di sensi, a partire dai profumi.

A me basta guardare queste foto per tornare a quel giorno, e a tutti i giorni racchiusi nei ricordi. Questo piatto, oggi, è per te, papà. Una piccola e stupida cosa che condivido e che ti renderà presente, con noi, oltre noi.

mercoledì 27 agosto 2014

Rosti di zucchine farciti con crema di ricotta e pesto di sedano: quel che resta di un'idea

Avevo preso gli ingredienti, pochi e semplici. Li avevo assemblati seguendo un istinto fluente e indisturbato. Mi ero ripromessa di scrivere dosi e dettagli, prima che svanissero tra pensieri, impegni, meccanismi tortuosi. Sono passate settimane e non solo non ho mai solcato le pagine del mio quadernetto di ricette con la solita mina morbida della matita, ma non vi ho ancora e mai parlato di questi semplici e freschi sapori.
Furono un lampo e si materializzarono senza troppi ingegni. Ma mi appagarono nella loro semplicità e intensità. Uno stesso ortaggio può assumere caratteri diversi, in base al taglio che scelgo di riservare loro. Rondelle, fiammiferi, cubetti, fettine. A ciascuna forma il suo sapore e la sua cottura. Questa volta il fiammifero sarebbe stato d'obbligo. Una veloce infarinata ed ecco formarsi dei croccanti rosti, pronti per essere farciti. Un tocco di colore e il piatto si anima.
Poche sono state le giornate che richiedessero piatti freschi e leggeri, ma questi ultimi strascichi d'estate potranno ancora regalarci grandi spunti ed enormi soddisfazioni.

Ingredienti

100 g di ricotta vaccina
1 cucchiaio di pesto di sedano
2 zucchine
5 pomodorini Pachino
farina di riso
olio evo
sale

Lavate le zucchine e mondatele. Asciugatele, poi tagliatele a fiammiferini, a coltello o aiutandovi con una mandolina. Lasciatele in ammollo in acqua e sale per una decina di minuti.
Versate la ricotta in un recipiente. Unitevi il pesto di sedano e mescolate fino ad amalgamare tutto perfettamente. Conservate in frigorifero, in modo che il sapore si armonizzi.
Scolate le zucchine tagliate e asciugatele su un telo asciutto.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella. Infarinate una piccola manciata di zucchine alla volta, eliminate la farina in eccesso con un colino e rovesciatele nella padella. Con l'aiuto di una paletta compattatele bene e date loro una forma circolare.
Fatele cuocere a fiamma viva, schiacciandole leggermente, fino a quando la parte inferiore sarà ben dorata. A questo punto girate e cuocete dalla parte opposta, fino a renderla dorata come in precedenza. Ci vorranno 4 minuti circa per lato.
Sistemate la cialda appena ottenuta su un piatto, salatele a piacere e procedete con un'altra. Con queste quantità di zucchine dovrebbero venirvene quattro.
Una volta cotte, sistemate su due cialde metà del composto di ricotta e pesto di sedano. Coprite con le altre due cialde e compattate bene. Lavate i pomodorini e tagliateli a spicchi. Cospargete i rosti e lasciate riposare per qualche minuto.
Servite e gustate.

Tortini deliziosi, leggeri e avvolgenti nel loro sapore delicato e appagante.
Veloci da preparare, stupiscono in modo insolito.

   Perché l'imperativo è non cedere al banale e rispettare i sani principi!

Aromatizzati con noce moscata, con zenzero in polvere, o arricchiti cn semi di sesamo: sbizzarritevi!!


lunedì 25 agosto 2014

Chips di ceci al rosmarino: le prospettive che regalano grandi soddisfazioni e splendide conoscenze

Posso dire di averla conosciuta con questo piatto, nell'approccio al suo meraviglioso blog. Ci sono alcuni ingredienti che amo particolarmente. La farina di ceci ve l'ho presentata in differenti varianti, l'ultima in ordine di tempo, qui, poco tempo fa, ma anche molto tempo prima, nelle quasi panelle, oppure in un sandwich. L'ho anche proposta nell'impasto di un pane, la treccia al latte. Come sempre accade quando ritrovo questi ingredienti in piatti proposti da altre menti, vengo travolta da un senso di piacere ed entusiasmo. E' come approcciarsi sotto nuove prospettive allo stesso stimolo. Osservo come possa essere interpretato uno stesso soggetto, qianto possa essere valorizzato e quanto possa travolgermi, magari come spunto, magari come forma perfetta. Camiria mi ha colpito nel vivo. Il suo blog è davvero un tripudio di sana, consapevole, innovativa bontà. Quando lessi la ricetta dei suoi stick di ceci alle erbe, ispirata a sua volta da Katy (non so spiegare quante persone meravigliose stia conoscendo grazie all'esperienza di Cuocherellona!!), non ebbi incertezze: avrei replicato, e lo avrei fatto nel giro di poco, pochissimo tempo. Ed è stato così. Ho preparato e assaggiato queste chips molti giorni fa, ormai. Mamma in visita, quattro mani a disposizione e via, il solletico al palato non avrebbe potuto impersonare forma migliore. Nessuna frittura, ma ormai è scontato dirlo, e un desiderio incontrollabile di continuare a spizzicare, addentare, divorare queste croccantissime sfoglie. Quella V nel piatto, cara Camiria, è preziosissima.

Ingredienti

600 g di acqua
100 g di farina di ceci
25 g di farina di riso bio
25 g di farina di mais fioretto
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
sale
olio evo

Pesate e mescolate le farine tra di loro, cercando di eliminare tutti i grumi. Mettete l'acqua in una pentola capiente, salatela appena e portatela ad ebollizione.
Sbucciate lo spicchio d'aglio e lavate il rosmarino. Tritatene le foglioline, insieme all'aglio e aggiungete tutto all'acqua.
   Quando raggiungerà il bollore, abbassate la fiamma e versate il mix di farine a pioggia, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Cuocete, sempre mescolando, per 10 minuti circa.
A questo punto versate la crema ottenuta in una teglia unta. Livellatela bene. Questo passaggio dovrà essere effettuato piuttosto velocemente, poiché la crema tenderà a rapprendersi molto velocemente.
Lasciate raffreddare il composto. Vedrete che diventerà solido. A questo punto è pronto per essere tagliato.
Capovolgete la teglia su un ripiano e, utilizzando un coltello con la lama unta, procedete a tagliare le chips. Più le farete sottili e più diventeranno croccanti. Essendo la prima volta ho provato a prepararne di più e di meno sottili: buonissime entrambi, ma decisamente più sfiziose sottili e croccanti.
Sistemate tutte le chips (abbiate pazienza, ne verrà una vagonata, ma finiranno anche in tempo record!!) su una placca rivestita da carta forno.
Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate.
Cuocete per 30 minuti, con la funzione ventilato. Abbiate cura di controllare che la cottura avvenga uniformemente, ed eventualmente a metà cottura girate la teglia.
Sfornate e, se resisterete, attendete che intiepidiscano, o che raffreddino ^_^
Serviteli in un buffet, accompagnateli con una salsina a vostra scelta, assaporateli in semplicità. Insomma, lasciatevi stregare e sappiate che finiranno davvero troppo velocemente.
Ma soprattutto prendete consapevolezza di quanto, anche una sfiziosissima proposta, possa rispettare preziosi canoni etici e salutistici. I vostri ospiti ne rimarranno affascinati.

E anche voi!! ^_^

sabato 23 agosto 2014

Confettura di pesche al Rhum e salvia: azioni, reazioni e..... dolci rimedi

Le prime avvisaglie mi sconvolsero. Io che ho sempre tenuto testa a qualsivoglia organizzazione mentale, che ho sempre avuto tutto sotto controllo e che ogni decisione ha del reagionevole, di fronte alle prime forme di dissociazione mente - corpo, ho iniziato ad osservarmi, da quella distanza che la dissociazione impone, con sguardo attonito e incredulo. Sconvolta, sì, proprio così. "No Erica, non è da te". "Ancora???? Adesso respira e riprenditi!!". "Dai, ce la puoi fare". "Va beh, ogni tanto può succedere: sei un po' strapazzata dagli eventi". "D'accordo puoi recuperare". "Bene..... è tutto nella norma!". Sì, sono arrivata a non meravigliarmi più. Ormai è un dato di fatto: sono esaurita ^_^ Così in quell'ultima spesuccia tampona appetito, prima di partire per la minivacanza di ferragosto, pensai bene di tornare a casa con una cassetta da tre chili di pesche. Che poi scopri essere "di frigo" e durare neanche il tragitto dal negozio a casa. E allora che fai? Oltre a scuotere la testa e pensare "Erica, sei un caso irrecuperabile", con una mano mescoli la frutta in cottura e con l'altra prepari le valigie. Tutto nella norma, no? Ma presto ne vedrete anche l'evoluzione, perché non sarei io se non dessi un seguito alle mie piccole follie. Con una mano mescolo la frutta, con l'altra preparo le valigie e la testa? Dissociazione corpo - mente: sono già oltre ^_^

Ingredienti

1,2 kg di pesche (snocciolate e sbucciate)
1 cucchiaino di malto di riso
10 foglie di salvia fresca
20 g di Rhum
1 g di essenza di vaniglia
1 bustina di gelificante vegetale (16 g, io Biovegan)
1/2 limone

Lavate le foglie di salvia e asciugatele. In un bicchierino versate il Rhum e l'essenza di vaniglia. Spezzattate le foglie di salvia e immergetele. Lasciatele in infusione almeno un'ora.
Sbucciate le pesche e tagliatele a pezzi non troppo grandi. Mettetele in un pentolino sufficientemente capiente e unitevi il malto di riso.
Accendete la fiamma e portate a lieve bollore. Abbassate, quindi, il fuoco e fate cuocere, coperto, per circa un'ora.
Spremete mezzo limone e scioglietevi la bustina di gelificante. Versate tutto nel pentolino con le pesche e fate cuocere ancora una decina di minuti. Unitevi anche l'infuso di salvia e Rhum e passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia. Preparate due vasetti da 30 cl, precedentemente sterilizzati. Versatevi la confettura bollente, avendo cura di riempire il vasetto fino ad un dito dal bordo.
Chiudete immediatamente i vasetti e avvolgeteli in un canovaccio. Fateli raffreddare, fino a quando si creerà il sottovuoto. A quel punto teneteli in dispensa, pronti all'uso.
E' bene che la confettura riposi per un periodo, per poter acquisire pienezza di sapore, ma se proprio ve ne avanzasse (effettivamente non saranno sufficienti due vasetti a contenere tutta la marmellata preparata), potrete conservarla in un contenitore, da riporre in frigorifero non appena avrà raggiunto la temperatura ambiente.
Si conserverà tranquillamente per diversi giorni e potrà deliziare le vostre colazioni o i vostri spuntini. Oppure, ma questa è un piccola parentesi che per ora avrà solo punti di sospensione, potrà essere un'ottima base per un saporitissimo (e insolito) dolcetto ^_^

Iniziate ad assaporarla nella sua dolcezza e naturalezza.

giovedì 21 agosto 2014

Insalata di pere e patate con pesto di pistacchi: le quattro P di un piatto perfetto

"Mmmmmmmmmmmmmhhhh, non hai idea di quanto sia buona!!!! Poi condita tiepida, assorbe tutti i sapori.... Dovresti provarla!!". Questo è l'entusiasmo che ha travolto mia mamma quando, alzato il telefono, ha ascoltato, e inevitabilmente assaggiato, l'insalata preparata con le "patate di cui papà sarebbe andato fiero". Un piatto semplice, come semplice è stato pensare alle pere accanto alle patate, come semplice è stato pensare ad un pesto per aromatizzare tutto. Un piatto veloce, che può essere preparato in anticipo e gustato nella sua freschezza. Un modo diverso per gustare delle semplici patate dell'orto. Rosse. Perfette. Lui ne sarebbe andato fiero e, anche se questo non è un genere di pietanza che avrebbe scelto, sono certa che avrà apprezzato. A lui piacevano bollite, tagliate a metà e condite con olio e sale. Allora da qui sono partita e intorno ci ho costruito un teatrino di sapori delicati e completi. Conquistata all'istante!!

Ingredienti

5 patate piccole rosse
1 pera coscia
10 foglie di basilico
3 foglie di salvia
5 g di semi di zucca
10 g di pistacchi
2 cucchiaini di olio evo
sale

   Lavate le patate, con la buccia, e mettetele a bollire in abbondante acqua salata. Fatele cuocere fino a quando diventeranno morbide (dipenderà dalla dimensione delle patate).
Nel frattempo lavate e asciugate bene le foglie di salvia e di basilico. Unitele ai pistacchi e ai semi di zucca e pestatele in un mortaio, con un cucchiaino di olio, fino ad ottenere una crema grossolana. Tenete da parte in pesto.
Lavate una pera e tagliatela a fettine sottili (io non tolgo mai la buccia, ma procedete secondo i vostri gusti).
Quando le patate saranno pronte scolatele e sbucciatele, quando saranno poco meno che roventi ^_^
Tagliatele a fettine sottili e conditele con il pesto.
Salate a piacere, mescolate bene e lasciatele intiepidire.
Unite quindi le fettine di pera, versate un cucchiaino di olio evo e mescolate.
Lasciate raffreddare l'insalata, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente, quindi impiattate e servite. E' molto buona e particolare anche tiepida, assecondate le vostre preferenze.
La freschezza della pera, la pienezza della patata e il sapore intenso del pesto, uniti in un boccone di splendida magia.


La semplicità torna a rendersi protagonista. E sempre con un occhio alla salute e alla genuinità ^_^



martedì 19 agosto 2014

Cartocci di fiori di zucca ripieni: differenti prospettive di un'estate da scoprire

Quello per i fiori è un amore. Credo sia legato ai ricordi, all'orto di mio nonno, alle frittelle che preparava mia nonna (ed era festa, ogni volta), e poi a quelle di mia mamma, rigorosamente filanti, irresistibili calde, ma tentatrici anche fredde. Ovviamente con i fiori dell'orto di nonno ^_^
Frittelle che porto con piacere nei ricordi, soprattutto da quando le scelte alimentari salutiste hanno accantonato questo genere di alimento. Ma non per questo mi fermo ad un ricordo. Mi piace creare piatti che portino con loro sapori delicati e consistenze sfiziose. Questi fiori sono croccanti, pieni, colorati e.... li ho voluti in veste di streetfood. Cartoccini irresistibili che travolgono e conquistano. Leggeri per la cottura al forno, ma senza che sacrifichino il gusto. Si sposano bene con fresca verdura di stagione, convincendovi che il sano può anche essere buono e che al buono si può cedere senza peccati. In questa fresca estate il forno lavora a pieni regimi: non è forse l'occasione per guardare la vita da una prospettiva differente? Approfittatene ^_^ Non ve ne pentirete!

Ingredienti

100 g di fiori di zucca
100 g di ricotta vaccina
10 g di anacardi tostati
10 foglie di basilico fresco
8 bastoncini di parmigiano
1 bustina di zafferano
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
farina di mais fioretto

Lavate le foglie di basilico. Asciugatele delicatamente e tritatele insieme agli anacardi, piuttosto finemente.
Raccogliete il trito in una ciotolina, unite la ricotta e salate a piacere (io ho utilizzato un sale dolce, il rosa himalayano). Mescolate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Tenete da parte, in frigorifero.
   Prendete i fiori di zucca (in 100 grammi ne dovreste avere circa 13) e allargate delicatamente il fiore. Di 8 fiori eliminate il pistillo, quindi tagliate il gambo e lavate sotto l'acqua corrente, facendoli poi scolare bene. I rimanenti apriteli, eliminate il fondo (gambo e pistillo insieme), lavateli e asciugateli tamponandoli. Tagliate questi ultimi a striscioline e uniteli alla crema di ricotta, mescolando fino ad incorporarli perfettamente.
Preparate un piattino con un paio di cucchiai di farina di mais fioretto e il parmigiano tagliato a bastoncini. Ungete una pirofila con pochissimo olio evo e tenetela sul piano di lavoro. Accendete il forno portandolo ad una temperatura di 190° e iniziate a preparare i fiori.
Con l'aiuto di un sac è poche riempite di farcia alla ricotta ciascun fiore, non completamente affinché non si spezzi. In ogni fiore inserite, quindi, un bastoncino di parmigiano.
Richiudete il fiore attorcigliando delicatamente le cime, impanatelo nella farina di mais fioretto e ponetelo nella pirofila.  Procedete in questo modo fino a terminare fiori e farcia.
Quando il forno sarà in cottura, versate un filo di olio sui fiori e infornate. Abbiate cura di controllare la cottura, poiché il vostro forno potrebe essere più o meno forte e richiedere più o meno tempo per ottenere il risultato croccante. Io ho cotto tutto per circa 20 minuti. Eventualmente, a metà cottura, girate la pirofila, in modo che la doratura venga omogenea.
Dovrete ottenere dei fagottini croccanti, ma non bruciati (e il fiore, soprattutto verso la cima, si scurisce facilmente). Insomma, non prendetevi impegni per il tempo di cottura e non dimenticate che avete delle creaturine delicate in forno ^_^
Nel frattempo preparate i cartocci con della carta per fritti, o comunque con carta per alimenti.
Una volta cotti, sfornate i fiori e, aiutandovi delicatamente con una paletta, trasferite ciascun fiore nel suo cartoccio. Portate in tavola, o arricchite il vostro buffet di aperitivi e sfizioserie.
Non vi rimane che deliziarvene.

Delicato il ripieno, sorprendente il cuore di parmigiano.

E poi quelle cimette non sono delle opere d'arte?