lunedì 12 dicembre 2016

Cioccolatini all'arancia con biscotto sablé salato: sempre di istinto, e a modo mio

Fu una conversazione di qualche mese fa(*). Il mio interlocutore: cuoco, con una particolare propensione alla pasticceria, ai tempi collega. "Ci sono preparazioni che richiedono degli ingredienti precisi, quelli e basta: da lì non si scappa". Sorrido, ma neanche per troppo tempo, visto che la risposta mi è scivolata via dalla bocca nel giro di un battito di ciglia: "Come professionista tu sei tenuto a seguire certe regole, come appassionata di cucina io sono autorizzata ad infrangerle". Tutto si concluse con un'arresa, la sua, a mani alte. E tutto si perpetua con la mia voglia di sperimentare cose nuove, che nulla hanno a che vedere con le regole della cucina e della pasticceria, ma per cui, ogni tanto, sento ancora dirmi "beh, niente male questa scelta!!".
La mia passione incontrollabile per il cioccolato non è un mistero. In questa stagione, poi, non faccio molto per trattenerla. E allora lo vesto per l'occasione: lo aromatizzo, lo accosto a sapori di stagione, lo interpreto, lo arrotondo. E ve lo offro. A qualcuno, fortunello, lo porgo sul palato, ad altri, ancora la maggioranza, davanti agli occhi. Ma senza mai risparmiarmi ^_^

Ingredienti

Per il biscotto
85 g di farina di riso impalpabile
25 g di maizena
60 g di burro di arachidi (per me home made)
40 g di olio di cocco
45 g di malto di riso
sale rosa

Per il ripieno
180 g di datteri naturali
80 g di confettura di arance (per me arance e zucca fatta in casa)
15 g di cacao amaro
farina di limoni
cannella
sale rosa
5 g di rhum

Per la copertura
150 g di cioccolato fondente extra
25 g di olio di cocco

Iniziate a preparare il biscotto: impastate le farine con il burro di arachidi, l'olio di cocco, il malto di riso e il sale rosa (mezzo cucchiaino scarso). Formate un panetto compatto e lasciatelo riposare in frigorifero, avvolto in un foglio di pellicola trasparente, per circa un'ora.
Sciogliete il cioccolato fondente con l'olio di cocco, a bagno maria o nel microonde, come preferite. Lasciatelo intiepidire. Versatene un cucchiaino circa in ogni incavo dello stampo in silicone e fate ruotare lo stesso stampo, in modo da coprire tutta la superficie. Lasciatelo riposare in frigorifero per qualche minuto, poi ruotate nuovamente. Proseguite fino a quando si sarà formato uno strato sufficientemente spesso. Lasciate solidificare completamente il cioccolato.
   Preparate quindi il ripieno, frullando i datteri, privati del nocciolo, la confettura di arance, il cacao, la cannella, la farina di limoni (o un po' di scorza grattugiata), il sale rosa e il rhum. Dovrete ottenere una crema uniforme. Riempite, con questa preparazione, le piccole conchiglie di cioccolato, lasciandole sempre nello stampo di silicone. Ponete in frigo e passate ai biscotti.
Riprendete lo stampo, stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e tagliatelo in dischi della grandezza dei cioccolatini. Sistemateli su una placca coperta da carta forno e cuocete, a 180°, per 15 minuti.Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente.
Passate all'assemblaggio. Estraete con attenzione i cioccolatini dallo stampo e sistemate sulla base di ciascuno un disco di biscotto.
Fondete nuovamente il cioccolato rimasto. Sistemate i cioccolatini su una griglia e colateci sopra il cioccolato fuso. Lasciate raffreddare in frigorifero e, quando saranno pronti, spolverizzateli con del cacao amaro.

A questo punto sono pronti per essere gustati e condivisi.
Libidine pura. Lontana dall'alta pasticceria, ma dall'incontrollabile travolgenza.


(*) Le note del cuoco:

Perché il cacao nell'impasto del ripieno? Avresti potuto giocare sui colori, molto importanti in cucina.  
Mi piaceva l'idea di dare una nota amara al sapore della confettura di arance e poi..... chi lo guarda l'interno, si mangiano in un solo boccone!!!

Perché il limone, visto che c'è giù l'arancia nel ripieno?  
L'arancia ha un sapore piuttosto amaro e la nota agrumata del limone, a contrasto, mi sembrava desse una spinta in più.

Io avrei messo del Cointreau al posto del rhum.  
Alcolizzata non lo sono ancora e un'intera bottiglia di Cointreau, che diversamente non bevo, avrebbe dovuto sottointendere una produzione industiale di cioccolatini ^_^ Il rhum, invece, in casa non manca mai. Ma confermo che il Cointreau sarebbe stato meglio.

Non condivido la scelta dell'olio di cocco: dà un sapore che non c'entra molto. Per ammorbidire il cioccolato ne serve una percentuale del 25% e si sente troppo, rispetto ai sapori che hai scelto.  
In realtà ne ho messo poco più del 10%, si avverte appena e l'ho usato, come lo uso abitualmente, non per il sapore, seppur sapore dia, ma come sostituto del burro.

Non dev'essere male, quella sablé.
 ....................salti di gioia fino al cielo!!

lunedì 5 dicembre 2016

Linguine di riso nero alle vongole: quel piacere di fare incontrare desideri e certezze

Esistono modi semplicissimi per farmi felice, o, se preferite valutarla sotto una prospettiva differente, per far perdere le tracce di me: portatemi in una bottega dai sapori antichi, in un negozio biologico o in una libreria. E poi..... dimenticatevi di me. E state certi che, fosse anche dopo ore, giorni, settimane, mi ritroverete con il sorriso stampato in viso. Abitudinaria sì, ma sempre pronta a nuove avventure, ho scoperto un nuovo negozio biologico, un po' fuori dagli archetipi che fanno figo e alla moda. E quindi, già in partenza, affine al mio modo di essere. Inutile dire che il tempo, tra quegli espositori, è scivolato via veloce: a prodotti non solo conosciuti, ma anche resi una presenza stabile e rassicurante nella mia dispensa, si sono aggiunti nuovi incontri. Sapori da testare, idee da sviluppare, dettagli da studiare e poi.... nuove collaborazioni, idee, spunti. Perché io ci credo: credo in tutto quello che sono, nella mia idea di cucina, nel mio modo di viverla, nel modo di diffonderla. E perché ogni spunto può essere stimolo, crescita e apprendimento.
La immaginate la mia espressione, di fronte ad un pacco di spaghetti di riso nero? Partiamo dalle basi: amo il riso nero, amo il profumo che emana in cottura, amo la sua fragranza, amo le sue proprietà. Immaginate poter pensare ad una pasta, che è sempre meno presente nella mia cucina, che soddisfi in pieno le mie aspettative e che assecondi i miei capricci. Come avrei potuto resisterle? E ci ho provato, dandole l'occasione di soddisfarmi nel primo piatto che più amo al mondo: spaghetti alle vongole. E ci sono riuscita. Questo piatto mi ha letteralmente conquistato. Per questo, oggi, ho deciso di raccontarvelo....

Ingredienti

50 g di black rice noodles
250 g di vongole
1/2 arancia biologica
1 cucchiaino di peperoncino sott'olio (per me fatto in casa)
paprika dolce
sale rosa
olio evo

Lavate bene l'arancia, quindi prelevatene la scorza della metà e tagliatela a striscioline. Scaldate un po' di olio evo e il peperoncino in padella, quindi unite le scorzette e fate isaporire.
Sciacquate le vongole e versatele nella padella. Coprite e lasciatele schiudere a fiamma media.
Spremete il succo di mezza arancia e unitelo alle vongole, insieme alla paprika, lasciando che rapprenda, a fiamma lenta.
Cuocete le linguine di riso nero in acqua salata, scolandole un paio di minuti prima della cottura. Trasferitele nella padella e fatele saltare insieme alle vongole. Se fosse necessario unite un po' di acqua di cottura.
Non vi resta che impiattare, irrorare con un po' di olio crudo e servire.

Una raccomandazione importante: questa pasta cuoce in tempi brevissimi e non tiene la cottura come una pasta di grano duro. Abbiate curadi non eccedere nei tempi di cottura e di buttarla in acqua poco prima di servirla.
Considerate inoltre che buona parte della cottura sarà in padella, per cui scolatela ancora al dente.


Il risultato vi conquisterà sicuramente!!